Sensi Cinema e Audiovisivo
Produzioni cinematografiche
- Area tematica: Sensi Cinema e Audiovisivo
- Categoria: Produzioni cinematografiche
- Regione: Sicilia
I Vicerè

2006, Italia, 120'', 35mm cinemascope
Lungometraggio a soggetto, Drammatico
Uscito in sala il 9 novembre 2007
Produzione: Jean Vigo Italia
In collaborazione con RAI Cinema, RAI Fiction, Institut del Cinema Català. Realizzato con il contributo di Sensi Contemporanei e della Regione Siciliana.
Distribuzione: 01 Distribuzione
Soggetto: Roberto Faenza
Sceneggiatura: Roberto Faenza, Filippo Gentili, Andrea Porporati, Francesco Bruni
- Descrizione
La storia, tratta dall’omonimo e controverso romanzo di Federico De Roberto, narra le vicende della famiglia Uzeda Francalanza nella Catania del diciannovesimo secolo, dando spazio al punto di vista degli “inferiori”.
Il film si apre con la morte e i funerali della principessa Teresa, inflessibile dominatrice della casata.
Il principe Giacomo, suo figlio, assume il comando della famiglia, impugna e modifica testamenti, ricatta gli eredi, entra in contrasto con il fratello Raimondo. Fin dall’inizio gli autori della sceneggiatura utilizzano come “plot point” il contrasto che oppone il giovane Consalvo al padre Giacomo. Il figlio si allontana dalla famiglia perdendosi in una quotidianità disorientata, si fa nemico della vita, di sé stesso, si imprigiona in un ruolo che non accetta, fino ad arrivare alla violenza e al ferimento della giovane popolana Concetta, senza però riuscire a svincolarsi dalle radici paterne. Vediamo così Consalvo assumere inesorabilmente i principi e l’ambizione tradizionali della casata, al cui centro è posta la strategia del tradimento e della finzione ed una
patologica propensione all’odio che caratterizzano quasi senza eccezione i membri della dinastia. La figura di Baldassarre, fratello bastardo del principe Giacomo e coscienza silente del film, e la bella storia d’amore tra Teresa e Giovannino adombrano qualche possibilità di scelta diversa, ancorché incompiuta o addirittura tragicamente repressa.
Il film si presenta come un’attuale e coinvolgente rappresentazione non oleografica della Sicilia dell’ottocento, dove il raggiungimento e il mantenimento del potere diventa il motore della “pazzia” degli Uzeda, in maniera non dissimile da quello che ancora oggi accade nel mondo. Senza proporre valori alternativi al mondo rappresentato e rifiutando un approccio didascalico, ma semplicemente utilizzando gli eventi narrati, vengono alla luce le ragioni occulte che stanno alla base di una concezione del potere e della politica del tutto fini a se stessi
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